La serie Prisma che ha completato la sua prima stagione vede come protagonisti due gemelli, Marco e Andrea, tanto uguali nell’aspetto quanto diversi nel carattere.
Marco, più timido e remissivo, frequenta l’ultimo anno delle superiori e vive la sua vita tra le lezioni e il nuoto.
Perché non perdersi Prisma
Andrea, dal carattere più estroverso e dirompente, dovrà seguire di nuovo il quarto anno a seguito di una bocciatura per cattiva condotta.
Nella nuova classe farà i conti con Nina, ragazza lesbica che vive in piena naturalezza la propria identità queer.
Attorno alla loro vita gravitano tantə altrə personaggə, come Daniele, ragazzo tormentato e membro di un gruppo trap assieme a Ilo e Vittorio, e Carola, personaggio la cui disabilità non è finalmente la sua unica caratterizzazione.
Perché Prisma non è un classico teen drama vittima del Rainbow washing
La serie tv non ha l’obiettivo di fare attivismo ma di fornire una rappresentazione, nella quale lə spettatorə può sentirsi riconosciutə, vistə.
La queerness deə personaggə quindi non è solo uno scialbo contorno o una caratteristica inserita solo per renderli facilmente riconoscibili (i classici personaggi “guscio vuoto” scritti solo per attirare più pubblico), ma è il motore della narrazione e della ricerca di se stessə.
Perché mostra dinamiche familiari e sociali dell’Italia di oggi
Lontana dalle grandi e aperte comunità metropolitane, la serie mostra come la scoperta della propria identità possa essere difficile per unə giovane che non ha alle spalle un sostegno familiare, ma deve destreggiarsi con un mondo ostile e talvolta pericoloso.
Sarà un viaggio da Latina a Roma ad iniziare un lento e graduale processo di ricostruzione di identità, mediato dalla lettura del libro di poesie “Dolore minimo”, di Giovanna Cristina Vivinetto (opera che ha ispirato la serie).
Perché Prisma ci fa sentire meno soli
Negli anni in cui la maggior parte della vita è esperita online, vedersi rappresentatə nei prodotti della grande distribuzione fa sentire vistə: non si è più da solə a lottare contro il mondo, sentendo il peso del dover celare la propria identità pena l’esclusione sociale.
Si è quello che si è: persone transgender, persone omosessuali, persone disabili, persone combattute, complicate, frastagliate come un prisma.
Un prisma che se sfiorato dalla luce giusta producendo un magnifico spettro di colori.
Dove vedere Prisma?