La Madonna di Montevergine è la denominazione con cui si venera il quadro raffigurante la vergine Maria seduta su un trono con in braccio il bambino Gesù. Il quadro si trova nel santuario di Montevergine nella frazione di Montevergine del comune di Mercogliano in provincia di Avellino. Il santuario si erige sul massiccio montuoso del Partenio. La Madonna è detta anche Mamma Schiavona.
Madonna di Montervergine: “Mamma Schiavona”
Secondo la tradizione le Madonne sorelle erano 7. Tra cui 6 bianche ed una nera. La Madonna di Montevergine per mezzo del colore della sua pelle era considerata la più “brutta” delle “7 sorelle”. Da qui l’appellativo “Schiavona” cioè straniera. Il dipinto della Vergine è un incarnato scuro simile a quello dei mori. I mori erano servi di origine nord-africana. Questo va a simboleggiare che la Vergine è vicina al popolo. Una donna tra la gente, una mamma in grado di proteggere i suoi figli.
Storia Santuario di Montevergine
Il santuario originario fu realizzato nella prima metà del XII secolo. Voluto fortemente da San Guglielmo da Vercelli. Il quale fu spinto dal volere di condurre una vita eremitica. Negli anni successivi nacquero numerosi monasteri alle dipendenze del Santuario del Monte Partenio dando vita alla Congregazione Verginiana. Il suo massimo splendore fu raggiunto nei secoli XII-XIV. Questo grazie ai papi e ai nobili che fecero a gara nell’arricchire la Vergine di doni. Purtroppo come spesso accade dopo un periodo di splendore c’è un periodo di decadenza. Causata dallo Scisma d’Occidente. Scontro fra papi ed antipapi che lacerarono la Chiesa occidentale per oltre 40 anni. Nel 1588 ci fu la rinascita spirituale, artistica e culturale del Santuario. Dopo circa due secoli fiorenti il santuario fu messo in ginocchio dal terremoto del 1732. Dopo il “danno la beffa”. Pochi anni più tardi fu colpito dalle conseguenze delle leggi napoleoniche con la soppressione degli ordini religiosi. Dopo la revoca della soppressione degli ordini religiosi del 1868, il Santuario tornò a godere della sua fama. Con la crescente presenza di fedeli divenne uno dei più visitati del Sud Italia. Durante la seconda guerra mondiale nel Santuario fu nascosta la Sacra Sindone. Questo evitò al santuario di subire bombardamenti da parte delle truppe anglo-americane.
Santuario della Madonna di Montevergine: oggi
Il Santuario di Montevergine oggi è una delle 6 abbazie territoriali italiane. Dal piazzale antistante parte un’imponente scalinata angolare che conduce all’ingresso del santuario. Composto da due chiese: la Basilica Antica e la Basilica Cattedrale.
Basilica
La Basilica antica originariamente in stile gotico. Successivamente, grazie ai numerosi restauri ha assunto tratti tipicamente barocchi.
Basilica Cattedrale
I lavori di costruzione della Basilica Cattedrale cominciarono nel 1952 e finirono nel 1961. Caratterizzata da una struttura a tre navate ed accoglie un trono marmoreo dove ha sede la taumaturga immagine della Madonna. Esternamente ai complessi delle due chiese troviamo tre chiostri, la Cripta e il MAM. Il MAM è il Museo Abbaziale di Montevergine nato nel 2000 per raccogliere le testimonianze sulla devozione popolare. Adiacente ai complessi c’è la liquoreria del Palazzo Abbazia di Loreto dedita alla produzione di numerosi e rinomati liquori quali Anthémis, Amaro benedettino, Anisetta, Partenio, Romito, Verginiano e Brandy.
Madonna di Montervergine: “mamma” della comunità Lgbtq+
Ogni anno il 2 febbraio in occasione della candelora si festeggia la “juta dei femminielli”. La comunità lgbt ricorda il 2 febbraio 1256. Quando la Beata Vergine salvò due omosessuali incatenati nella neve sul monte Partenio. Il giorno della candelora si festeggia con processioni, danze, preghiere e canti.
“Juta dei femminielli”
“Juta” letteralmente significa salita. Quindi salita dei “femminielli”. Non è facile dare una definizione di “femminiello”. Il “femminiello” è una realtà che incorpora in se tante forme di sessualità. Come il transgender, il transessuale e l’omosessuale. Per i Napoletani da sempre sono “uomini che sentono e vivono come donne”. A Napoli il femminiello è una persona da sempre rispettata.
Conclusioni
In sostanza la Madonna di Montervergine è la madre di tutti ma specialmente è la “mamma” della della comunità Lgbtq+. Tutti abbiamo diritto ad avere una mamma, tutti siamo protetti e tutti amiamo e riceviamo amore.
articolo di Giovambattista Rescigno