Maria Antonietta, regina di Francia, era lesbica?

Maria Antonietta (1755-1793), la famosa e sfortunata regina di Francia, è certamente associata da qualcuno a un certo “immaginario queer”, per via della fortunata serie animata Lady Oscar. Ma fu realmente una persona LGBT? Erano vere le voci sui suoi amori saffici, che circolavano ampiamente quando lei era in vita?

Maria Antonietta e la principessa di Lamballe

 Durante le feste di Carnevale del 1771, la contessa di Noailles (una nobildonna che era stata incaricata di “educare” la giovanissima Maria Antonietta al suo arrivo alla corte francese) diede una serie di balli settimanali nei suoi appartamenti. Durante uno di questi, Maria Antonietta conobbe la prima delle sue migliori amiche storiche, nonché presunte amanti: l’allora ventunenne principessa di Lamballe. Lo stretto legame fra le due ragazze, probabilmente, tendeva a ricreare quello che la delfina di Francia aveva avuto con la sorella Maria Carolina in Austria. Le forme in cui si esprimeva erano però fortemente influenzate dalla lettura del famoso romanzo epistolare di Rousseau, La nouvelle Héloïse. Insomma, le amiche del cuore ricalcavano il linguaggio di una passione romantica e irrealizzabile.

Maria Antonietta, regina di Francia, era lesbica

Di certo, la principessa di Lamballe era una donna non particolarmente intelligente, ma sensibilissima, dolcemente malinconica, aliena da intrighi e da critiche. Per una delfina giovanissima, che cercava appoggio in un ambiente a lei estraneo e talora ostile, era un vero conforto. Fra l’altro, essendo entrambe rimaste assai deluse dall’intimità coniugale, potevano comprendersi a vicenda su questo punto.

A descrivere questo legame come una relazione sessuale furono soprattutto i libelli satirici e pornografici degli anni successivi, quando Maria Antonietta vide un inarrestabile calo di popolarità come regina. Insomma, le presunte inclinazioni saffiche della sovrana erano un modo per infangarne la reputazione e dissacrarne la figura.

Maria Antonietta e Yolande de Polignac

 Col passare degli anni, l’appassionata amicizia di Maria Antonietta con la principessa di Lamballe andò attenuandosi. Da una parte, la prima era ancora adolescente, quando il legame si era creato; il suo passaggio all’età adulta comportò anche un cambio di gusti nelle frequentazioni, come spesso avviene. Cominciò a preferire personalità più brillanti, che la distraessero dal suo frigido matrimonio e dalla sua solitudine. Del resto, la principessa di Lamballe non era molto diplomatica nello svolgere le sue mansioni di sovrintendente della casa (carica restaurata per lei dalla stessa Maria Antonietta, nel 1775). La sua enorme importanza personale negli affari privati della regina non fece bene a quell’amicizia.

Ecco, quindi, che si profilò un’altra candidata al ruolo di amica del cuore: la contessa Yolande de Polignac. Era una personalità più affascinante e seducente, dalla bellezza raffaellesca. Di certo, era una piacevole compagnia, per i suoi modi gentili e la sua gradevole risata. Ciò che qualcuno trovava “insipido” in lei era invece attraente per Maria Antonietta: una certa passività apparente, una dolcezza languida. Yolande de Polignac divenne il centro degli affetti della regina, in una versione ancora più profonda dell’amicizia intima che aveva nutrito per la principessa di Lamballe. Ovviamente, anche in questo caso, gli autori di satire parlarono di un legame lesbico. Ma, da parte della contessa de Polignac, non risultò altro che una sorta di dolce indifferenza, insieme alla sua capacità di sfruttare l’attaccamento della sovrana per ottenere cariche e compensi per sé e per le persone a lei vicine.

Maria Antonietta “lesbica” fra diceria e idealizzazione

Maria Antonietta “lesbica” fra diceria e idealizzazione

 Il fatto che i legami della regina (ad eccezione di quello col famoso Axel von Fersen) fossero di carattere platonico, in realtà, non stupisce. Per uomini o per donne che fosse, Maria Antonietta non dimostrava grandi slanci sessuali. In compenso, però, era rimasta senza figli per oltre sette anni di matrimonio: cosa poco comune per una sovrana dell’epoca e che suscitava scalpore. Alcune satire su di lei e sulla principessa di Lamballe sostenevano proprio che quest’ultima “consolasse” Maria Antonietta “con le sue piccole dita”. In più, come abbiamo già detto, era in corso una progressiva dissacrazione della corona. Dipingere la regina come lesbica era un modo per affibbiarle quello che era considerata una delle maggiori perversioni possibili. Insomma, la satira e la pornografia francesi della seconda metà del Settecento sono una testimonianza storica (se non della vita sessuale di Maria Antonietta) della forza dei pregiudizi omofobi.

Eppure, proprio questa attenzione della stampa settecentesca alle sue frequentazioni femminili ha fatto sì che Maria Antonietta, per qualcuno, sia oggi un’icona LGBT. Un’icona idealizzata, senza alcunché di certo in merito, ma pur sempre indimenticabile. Per esempio, lei e la principessa di Lamballe sono citate nel romanzo di Radclyffe Hall, The Well of Loneliness (1928), bandito all’uscita per il suo contenuto apertamente omosessuale. Altro autore famoso in questo senso, Jean Genet, era affascinato dalla figura di Maria Antonietta.

A volte, il tempo è davvero galantuomo.

 

A chi volesse una biografia ampia e approfondita, si consiglia: Antonia Fraser, Maria Antonietta. La solitudine di una regina, Mondadori.

Erica “Eric” Gazzoldi

Fonte dell’immagine: commons.wikimedia.org

 

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