Siamo nella Prima Repubblica Slovacca (1939-1945), nata col sostegno tedesco. A Bratislava, il console svedese Filip Nyberg ha una seconda missione clandestina: appoggiare le attività antinaziste. Ma qualcuno sospetta di lui… Questo è il quadro iniziale di Blu di Chartres (FdBooks, 2020), un intenso e delicato romanzo di Cristiano Pedrini. Quale storia d’amore potrà mai nascere, in una situazione del genere?
Blu di Chartres: il colore degli occhi di Jari
Jari Nyberg è il ventunenne figlio di Filip e ha seguito il padre a Bratislava. Nonostante le preoccupazioni paterne per lui, è uno spirito libero e irriverente. Quando il console Nyberg riceve l’ordine di tornare in Svezia, Jari non vuole che la sua missione segreta rimanga abbandonata… così, si offre di rimanere in Slovacchia a fare le sue veci, in attesa di un nuovo diplomatico. È coraggioso e intelligente, ma inesperto: ce la farà? Intanto, i suoi occhi color “blu di Chartres” hanno attirato l’attenzione di qualcuno…
Blu di Chartres: il colore preferito di Edler
Edler von Daniels è un semplice tenente della Wehrmacht. A Bratislava, nessuno fa particolarmente caso a lui e – da parte sua – lui non riesce a stringere rapporti. Non è neppure entusiasta della guerra in corso. La fede nazista che gli è stata inculcata non ha trovato terreno fertile in lui. Edler trova una nuova fede e un nuovo motivo di vivere quando incontra Jari, il giovane dagli occhi color blu di Chartres. Per stargli accanto e proteggerlo, farebbe qualsiasi cosa. Ma il crescente legame fra i due uomini mette Jari in cattiva luce presso i contatti antinazisti di suo padre…
Blu di Chartres: una storia d’amore delicata
Leggendo le reazioni dei lettori sui social media, colpisce la frequenza delle lodi alla “delicatezza” e alla “pulizia” di questo romanzo. Come se una storia d’amore e passione fra due uomini dovesse essere per forza una porcelleria… Comunque, è vero che i pudori e le trepidazione dei sentimenti hanno un grande spazio nella vicenda. Anziché smorzare il fuoco del desiderio, però, lo sottolineano. Le grandi fiamme spaventano: ecco perché le passioni più divoranti hanno spesso l’apparenza della timidezza. Edler e Jari sembrano esitare a cercarsi, anche per via della situazione storica e delle loro posizioni, che li fanno camminare sul filo del rasoio. In realtà, si desiderano inesorabilmente. Né le SS, né i sospettosi antinazisti di Bratislava potranno fare alcunché contro questo.
Blu di Chartres: una speranza per il futuro dell’Europa
La storia d’amore di Edler e Jari non è solo un idillio trepido e contrastato. È anche un embrione di quel che potrebbe diventare la nuova Europa, un continente in pace, senza nazionalismi e imperialismi. Un’Europa che avrà bisogno di idealisti come Jari e di coraggiosi come Edler, perché (nel periodo in cui è ambientato il romanzo) non è ancora stata realizzata ed è a malapena pensabile. Né si creda che la creazione dell’Unione Europea abbia scritto davvero un lieto fine definitivo. Il progetto di un continente dove regnano pace, giustizia e collaborazione fra le nazioni non può mai dirsi completato e ha bisogno di impegno costante. Come l’amore, del resto.
Erica “Eric” Gazzoldi