Scopri come alcuni saloni stanno rivoluzionando l’approccio tradizionale, adottando politiche di prezzi ‘gender fluid’ per rispondere alle esigenze delle persone non binary. Dalle disparità nei tariffari alle nuove prospettive di tagli genderless, esplora il cammino verso un settore più aperto e rispettoso della diversità di identità di genere. La moda genderfluid è in ascesa, e la scelta del taglio di capelli diventa un potente mezzo di espressione individuale, sfidando i limiti imposti dalla società. Un articolo che riflette sull’importanza di un’industria dei capelli più inclusiva e progressista.
Barbieri e parrucchieri non binary: un binarismo toccato con mano
Pochi giorni fa sono andato a accorciarmi i capelli, ed entrando ho notato il tariffario dove c’era una forte distinzione tra tagli da “uomo” e “donna” senza alcun rispetto per le persone non binary.
Con il termine non-binary si indica chi non si identifica nel binarismo di genere, cioè solo nel genere femminile o maschile.
Moda e non binary: c’è davvero libertà?
Uno dei cliché più diffusi sostiene che la moda sia una questione di gusti personali e che ognuno sia libero di esprimere la propria personalità attraverso il proprio stile.
I capelli, insieme agli abiti e accessori è lo strumento che ci presenta al mondo e con i quali esprimiamo noi e della nostra identità. Spesso la scelta del taglio si differisce per vari fattori dalla voglia di far emergere gli aspetti unici, con uno stile originale e lontano dall’omologazione, dalla voglia di cambiare e provare stili diversi ma anche per avvicinarci a dei gruppi sociali o tendenze del momento. Ma cosa accade quando il concetto di genere viene messo in discussione?
Lunghi per lei, corti per lui: gli stereotipi binari della moda capelli
Influisce molto spesso la scelta del taglio negli stereotipi per i quali si impone il taglio corto per i maschi e delle lunghezze molto ampie per le femmine.
Il taglio di capelli che decidiamo di avere spesso non coincide con la percezione che la società ha di noi, o persino con quella che noi abbiamo. Dal parrucchiere, nei barbershop, nei centri estetici esistono veramente le opzioni o sono ancora pieni di stereotipi di genere?
Negli ultimi anni, sempre più persone stanno optando per abbandonare i tradizionali schemi di genere imposti dalla società. Si sente parlare sempre più frequentemente di moda genderless e genderfluid, cioè di una moda che non si conforma ai canoni classici di maschile e femminile. Si notano acconciature androgine, tagli di capelli alternativi, rasature, undercut, pixie haircut. Quindi si, esistono i tagli per le persone non binary.
Parrucchieri, barbieri e capelli non binary: il binarismo dei prezzi
Facendo una veloce ricerca, sui tariffari c’è sempre una forte distinzione di genere.
Vengono divisi tra “Taglio Donna” con i relativi servizi come la colorazione dei capelli e la messa in piega per capelli con prezzi molto superiori, quasi tre volte tanto, della sezione maschile dove si trovano servizi come la rasatura dei capelli e il taglio della barba con prezzi molto inferiori, con una forte presenza dunque di una tassa rosa.
La risposta più comune è che la differenza di prezzo nasce dai trattamenti che richiedono più tempo e dispendiosi di materia prima della clientela femminile, rispetto ai trattamenti rivolti agli uomini.
Pixie, il French Bob e il Wolf Cut e Mullet
Attualmente, le differenze di tempistiche sono ormai superate. Le donne abbracciano numerosi tagli corti in voga, come il Pixie, il French Bob e il Wolf Cut, mentre anche gli uomini sfoggiano capelli lunghi tra Mullet e capelli lunghi alla Jason Momoa
Pertanto, perché ancora mantenere una distinzione di genere?
Fino ad oggi, la disparità di prezzo tra servizi di parrucchiere non è più sostenibile.
Alcuni saloni, come Avant-Propos di Losanna, hanno adottato un approccio progressista, stabilendo a partire dal 1° febbraio 2019 una tariffa uniforme, indipendentemente dal genere del cliente. In questo caso, la variazione di costo è legata esclusivamente alla lunghezza dei capelli.
Chop Chop London e i prezzi genderfluid
Chop Chop London, un salone nato a Londra nel giugno 2022 tra Wembley e Islington, ha fin dall’inizio abbracciato una politica di prezzi ‘gender fluid’. La loro filosofia si basa sul tempo impiegato per i servizi offerti, senza alcuna discriminazione basata sul genere. Il listino prezzi comprende una varietà di stili di taglio, eseguibili anche in soli venti minuti, indipendentemente dalla tipologia di capelli o da altri fattori. L’obiettivo finale è garantire parità di costi e servizi per tutti i clienti.
Barbieri e parrucchieri non binary: ci vorrebbe più inclusività
la necessità di una prospettiva più inclusiva e non binaria nel settore dei barbieri e parrucchieri emerge in modo evidente, riflettendo la crescente consapevolezza riguardo alle sfide legate al binarismo di genere. L’esperienza personale di confrontarsi con tariffe differenziate basate su categorie di genere tradizionali evidenzia la persistenza di stereotipi che, in un contesto moderno, dovrebbero essere superati.
La moda genderless e genderfluid sta guadagnando terreno, con sempre più individui che cercano espressioni di stile che sfidano le convenzioni di maschile e femminile. In questo contesto, la scelta del taglio di capelli diventa un mezzo di espressione individuale e di sfida ai limiti imposti dalla società.
Capelli non binary: conclusioni
Il cammino verso una maggiore inclusività nel settore dei barbieri e parrucchieri è in corso, ma l’adozione diffusa di politiche tariffarie ‘gender fluid’ può rappresentare un passo significativo verso un ambiente più aperto e rispettoso della diversità di identità di genere.