La bellezza è l’essenza dei rapporti umani, la bellezza è il nodo da sciogliere quando ci rapportiamo con il successo o con l’ ostracizzazione.
La Bellezza, chi o cosa è e cosa ci muove verso la Bellezza…
La bellezza è sopravvalutata, sottovalutata, chiacchierata, estrapolata, approfondita e spiegata. E’ la molla che fa scattare sempre gli umani, è l’ingranaggio che ci spinge ad attivarci.
“Ma come ti è sembrata quella persona?” – “Si, è carina…bella…passabile…proprio brutta…” – “Troppo mascolina, dovrebbe tenersi di più” – “Troppo effemminato, ma cosa sarà mai?”
Lame che sembrano giudizi e che potrebbero esserlo, ma che possono anche essere il nostro intimo interiore che ci porta ad esternare le nostre pulsioni, laddove una frase sembra un giudizio e potrebbe nascondere un’attrazione rifiutata.
Non solo noi umani siamo attratti dalla bellezza, ma tutti gli animali sono inesorabilmente portati a valutare le proprie scelte in base alla bellezza dell’altra/o, sempre e comunque.
Capelli folti e di un colore definito o piumaggio dritto e completo, pelle tonica e perfetta o colori sgargianti delle squame, portamento o danza di corteggiamento.
Ogni essere detiene i propri canoni, i propri rapporti di proporzioni e di tonicità, sinonimo di salute e prosperità.
La Bellezza da dove proviene: Noi e loro un tempo…
I canoni di bellezza degli umani sono sempre stati determinati dalla moda del momento, basata comunque sempre e soltanto sul binarismo.
Donne con determinati attributi da decantare, magari amplificati artificialmente e uomini con altri determinati attributi (nei secoli più o meno maschilizzati) messi in rilievo.
Possiamo quasi teneramente ricordare il famigerato “Astuccio penale” per “ingrandire” l’inguine maschile del 1500, per esempio.
Attributi la cui funzione è stata quella di intensificare la volontà di natura dell’una o dell’altro. Muliebre per le donne e bestiale per gli uomini.
Bellezza e accettazione: com’è stata usata per ostracizzare…
E così come i canoni sono sempre stati definiti dalla volontà umana, così sono sempre stati utilizzati per condannare chi si allontana dagli stessi prestabiliti.
Ed è sorprendente rendersi conto di come questa dinamica sia stata messa in atto a prescindere dalle diverse culture in diverse Nazioni a diversi paralleli e meridiani.
Come il drago: torna sempre in tutte le popolazioni. Così la bellezza è un costante vuoto a rendere.
Passato, presente e futuro, il fulcro resta comunque il binarismo femminile, in quanto oramai per androgino si intende una bellezza maschile lieve e delicata, tendente al femminile e che nelle donne muove il loro senso materno verso gli uomini dalle ciglia lunghe e dal volto angelico che ricorda quello di un bimbo.
L’uomo è accettato in tutte le sue forme fisiche di androginia, basta che mantenga pantaloni, camice adatte ed i boxer attillati.
La donna è accettata in tutte le sue forme di binarismo e androginia solo per l’abbigliamento: una donna androgina a tutt’oggi, nell’immaginario collettivo, è comunque una donna soltanto poco formosa, con lineamenti magari un po’ più spigolosi.
Neanche le sopracciglia folte sono più sinonimo di androginia femminile in quanto se n’è appropriata la bellezza mainstream binaria.
Una donna con tratti e sembianze mascoline che non rispetti i canoni imposti dall’androginia accettata oggi viene comunque ostracizzata.
Bellezza androgina, bellezza binaria: La nostra attrazione intima…
La bellezza binaria è sempre stata il perno della vita di noi umani, improntata appunto su caratteristiche fisiche binarie attraenti per la buona parte della società.
Mentre la bellezza androgina è stata, nella storia vissuta e nella letteratura, una decantazione di nicchia, estrapolata soltanto da pochi eletti molto alternativi.
Soltanto nel 20° secolo la bellezza androgina ha iniziato a prendere timidamente forma e campo, in alternanza con l’esplosione della bellezza binaria e di genere.
Bellezza androgina sempre e comunque stabilita dallo stile. Stile impostato dal momento storico, politico e culturale.
Bellezza mainstream: Come la viviamo e la sentiamo…
Per quanto noi umani ci ostiniamo a filosofeggiare sulla bellezza, essa sarà sempre una spinta selvaggia ed una pulsione che nasce dal nostro intimo.
La bellezza mainstream è sicuramente, di base, una bellezza binaria, sempre e comunque atta a distinguere i generi.
Ma quando ostinatamente altri canoni si infiltrano e prendono forma, quando il tessuto intimo inizia a cambiare allora anche il tessuto sociale inizia un percorso di modificazione che porta inevitabilmente ad altre prese di coscienza.
Bellezza Mainstream: Il Mainstream binario e il Mainstream androgino…
Quindi ad oggi possiamo dire che il “Classico”, ciò che ormai è accettato, quello che viene definito Mainstream, è sia una bellezza binaria, di genere che una bellezza androgina che però deve ricalcare i canoni imposti dallo stile accettato.
E quello che è oramai accettato non dà fastidio a nessuno perché viene talmente imposto in modo continuativo che da alternativo diviene permanente e stabile.
Forse però un piccolo barlume si salvezza può essere dato de qualche squarcio che la società permette di perpetrare e mantenere alternativo.
Possiamo vedere Tilda Swinton in passerella che si propone in tutta la sua androginia esplosiva, senza trucco, con un abbigliamento che definirlo alternativo non quantifica, con tagli di capelli improbabili e pensare che qualcosa sta cambiando.
Possiamo vedere attrici come Cate Blanchet mantenere il proprio naso importante e molto maschile che conferisce carattere al suo volto molto androgino.
Possiamo apprezzare Timothèe Chalamet esternare tutta la sua fantasia nel suo sponsorizzato stile androgino.
Ma la ragazzina in fiore, con poche forme o magari informe, con pantaloni larghi per nascondere, capelli corti senza un taglio definito, lineamenti al di fuori dei canoni mainstream androgini ma comunque androgini, se non vogliamo definirli mascolini; Lei non sarà mai apprezzata, perché nessuno ne ha definito i canoni.
Bellezza: perchè…
Se davvero la bellezza è una spinta, una pulsione, una propensione che nasce dal nostro intimo è anche vero che dovrebbe liberarsi di tutti i dettami imposti dalla nostra stessa fantasia trasformata in arte, che alla resa dei conti è diventata un dettame integralista.
L’unico dettame che dovrebbe essere accettato come bellezza mainstream dovrebbe essere quello di apprezzare le fasi del proprio essere.
E se la bellezza ci piace, dovrebbe piacerci ancora di più la bellezza fluida, dovrebbe entusiasmarci la bellezza che rappresenta se stessa, estrapolata da dettami fallaci che cambiano nel tempo, bellezza data dall’entusiasmo e dalla vita.