Terapia sessuologica di coppia: alla ricerca del punto… di vista
Premessa doverosa: questo articolo è stato scritto dal punto di vista di chi non ha mai fatto terapia di coppia – al massimo solo individuale – men che meno in ambito sessuologico, ma che non ne esclude la possibilità. L’intento è quello di analizzare i motivi che spingerebbero le persone a rivolgersi a unə professionista, i fattori (il più delle volte esterni) che invece impedirebbero loro di approfondire alcuni aspetti per nulla trascurabili della propria vita, e, infine, in cosa potrebbe consistere un percorso di coppia.
Terapia sessuologica di coppia: meglio non dire
Se dovessimo immaginare la vita di coppia come un percorso da condividere, che tipo di percorso sarebbe? In alcuni casi, sarebbe una strada sterrata che presenta qualche dosso non segnalato, curve alla fine delle quali si nasconde qualche sfida, buche straripanti di pioggia in cui incagliarsi…
In altri casi, la immagineremmo come una strada asfaltata dal manto liscio e regolare, sgombra da ostacoli, quindi facilmente percorribile, e magari contornata da qualche bel paesaggio che compone uno sfondo rassicurante. Qualunque sia la strada da percorrere, non è escluso che, prima o poi, si accenda una spia sul quadro del cruscotto della macchina, che ci segnala qualche anomalia.
Allo stesso modo, nel corso della vita di una coppia, potrebbero presentarsi delle situazioni di disagio legate alla sfera sessuale. Esclusi i casi clinici diagnosticati, i problemi di natura sessuale (disfunzione erettile, disturbi del desiderio, eiaculazione precoce, anorgasmia, ecc.) non sono in realtà il vero problema. Spesso sono solo i sintomi di una condizione più complessa che facciamo fatica ad accettare o condividere con qualcuno.
Diversi sono i motivi per cui molte persone hanno difficoltà a parlare della propria sessualità o, più in generale, di sé stesse a unə terapeuta. Per alcune di loro, è proprio la spesa a rappresentare un problema: preferiscono investire i propri risparmi in qualcosa che può apparentemente portare dei benefici immediati, a differenza di un percorso i cui risultati sono visibili solo dopo un certo periodo di tempo (a volte anche molto lungo). In alcuni casi, il freno viene imposto dalla paura di affrontare i propri scheletri, le proprie debolezze. Infine, a volte, la causa è solo l’imbarazzo e il condizionamento culturale che vede nella terapia qualcosa di cui vergognarsi, da tenere all’oscuro.
Terapia sessuologica di coppia: prima o poi poteva accadere
Un percorso di coppia aiuta a “scoprirsi”, sia letteralmente sia metaforicamente. Aiuta a conoscersi e a conoscere lə propriə partner più a fondo, analizzando l’origine di certi limiti superabili con un efficace lavoro di squadra. In che modo?
Sperimentare. Che la routine appiattisca la coppia è un dato di fatto. Può essere, infatti, suggerito di sperimentare nuove attività per aumentare il desiderio e l’esperienza del piacere. I sex toys sono un valido strumento adatto a questo scopo.
Sentire. Le esperienze sensoriali sono una tecnica base della sessuologia. Servono a incrementare il senso di intimità e di fiducia all’interno della coppia. Si parte dal toccarsi reciprocamente e gradualmente, fino ad arrivare all’atto decisivo.
Educare. Non si parla mai abbastanza di educazione sessuale. In effetti, manca un’adeguata conoscenza non solo dell’attività sessuale in sé, ma anche del funzionamento delle parti del corpo implicate. Spesso rimediamo a questa mancanza ricorrendo a materiale pornografico, che a volte però ha come effetto quello di snaturare il rapporto con lə propriə partner, arrivando a spingere certe pratiche a livelli estremi.
L’educazione parte da una corretta informazione, che avviene attraverso i libri e/o i suggerimenti dati da professionistə del settore. Non di certo dall’esposizione incontrollata a flussi di contenuti ingannevoli, frutto di una realtà alterata che genera strumentalizzazione, quasi sempre ai danni della donna, dando vita a veri e propri atti di violenza.
Terapia sessuologica di coppia: pensiero stupendo
La parola chiave è: comunicare. Nella maggior parte dei casi, le problematiche sessuali sono riconducibili a problemi di comunicazione all’interno della coppia. La terapia rappresenta quindi un microfono che aiuta a dare voce ai desideri taciuti. Alle fantasie nascoste. Ai limiti imposti all’altrə o a sé stessə, e al modo in cui è possibile superarli. Non soltanto dal punto di vista sessuale, ma anche emotivo. La terapia, individuale o di coppia, è fondamentale!
Concludo rivolgendomi alle persone più scettiche: solitamente dopo un infortunio sportivo a una gamba, non ci rivolgiamo forse a unə specialista in ortopedia? Non distinguiamo bene le lettere quando leggiamo? Andiamo dall’oculista. Ci fa male un dente? Prenotiamo una seduta dallə dentista. Perché allora quando abbiamo un turbamento interiore, una “frattura” dell’animo, non abbiamo la stessa prontezza nel chiedere aiuto? Tendiamo anzi a sottovalutare il problema o a ignorarlo completamente, ricorrendo a inutili palliativi. Eppure sentiamo che qualcosa ci schiaccia, ci divora dall’interno facendoci sentire impotenti, oppressi, soli e incompresi. Anche in questo caso, aiutarsi è possibile. Basta ricorrere agli strumenti giusti passati da mani esperte.