Lesbiche emo: trovare rifugio in una sottocultura
Le persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ hanno spesso trovato in alcune scene estetiche e musicali alternative un senso di identificazione e familiarità, contribuendo così alla formazioni di nuove scene e identità comuni. Questo è infatti, ad esempio, il caso delle lesbiche emo, che nel corso degli anni hanno trovato nella sottocultura emo un’opportunità per esprimere al meglio la propria personalità e sensibilità.
Il contesto della sottocultura emo
Con il termine “emo” ci riferiamo a una sottocultura estetica e musicale emersa soprattutto negli Stati Uniti alla fine del XX secolo, per poi diventare molto popolare anche in Europa all’inizio degli anni 2000. Il termine “emo”, secondo le teorie più accreditate, deriverebbe dalla parola inglese emotional e testimonierebbe dunque l’importanza data in questa sottocultura all’aspetto più sentimentale ed emotivo dell’esperienza personale, anche e soprattutto per quanto riguarda le sensazioni negative.
La musica emo
Dal punto di vista musicale, la musica emo è molto vicina all’espressione della musica punk-rock, specialmente quella della fine del XX e dell’inizio del XXI secolo, e a vari sottogeneri del rock quali lo screamo, il pop-punk, il pop-rock e il metalcore, anche se non è raro trovarvi elementi provenienti dalla musica EDM. Alcuni tra i gruppi più rappresentativi della scena emo degli anni 2000 sono i Tokio Hotel e i My Chemical Romance.
Lo stile emo
Dal punto di vista estetico, invece, lo stile emo riprende molto dalla cultura skate e urban statunitense dei primi anni 2000, così come dalla scena hardcore e punk degli anni ’80 e dallo stile gotico. Alcuni elementi stilistici generalmente considerati “emo” sono, ad esempio, jeans stretti e/o strappati, sneakers, specialmente di marca Converse e Vans, borchie e t-shirt con riferimenti a gruppi musicali o altri elementi della cultura pop. Nello stile emo si tende inoltre a preferire colori scuri, specialmente il nero, il rosso e il viola, e capelli tagliati in modo da presentare un appariscente frangia asimmetrica.
Le lesbiche emo
In questo contesto, negli ultimi anni si è andata a creare una particolare sottocultura nella comunità lesbica che fa particolare riferimento allo stile e alla musica emo. Ci si riferisce infatti alla sottocultura delle lesbiche emo, che prende spunto da questo tipo di stile e si rivede all’interno di concetti “emo” quali la profonda connessione con la musica, usata anche come metodo per esprimere le proprie emozioni, e l’espressione dei propri sentimenti, che nel mondo emo non è stigmatizzata, bensì incoraggiata.
Il legame tra la scena emo e la comunità LGBTQ+
Già dalla nascita della scena emo, questa era diventata un rifugio e un luogo sicuro per moltissime persone appartenenti alla comunità LGBTQ+. Numerosi gruppi emo, già all’inizio del nuovo millennio avevano espresso il proprio supporto nei confronti della comunità, attirando a sé numerosi giovani in cerca di accettazione o alla scoperta della propria identità. Questo fenomeno ha fatto sì che molte giovani lesbiche, e non solo, si identificassero negli artisti e nella musica del panorama emo, favorendo la nascita di una sottocultura come quella delle lesbiche emo.
Il mondo emo, dunque, è stato largamente supportato dalla gioventù queer, rendendolo un fenomeno culturale ancora oggi rilevante. In particolare, la comunità delle lesbiche emo ha ricevuto particolare attenzione, anche sui social, grazie al proprio stile distinguibile e al fascino che questo suscita al di fuori della comunità stessa, contribuendo a rafforzare il legame già esistente tra il mondo queer e la scena emo.