Carriera Alias: cos’è?

La Carriera Alias è un protocollo burocratico alternativo applicato sia nell’ambito scolastico che nel mondo del lavoro, in maniera differente ma egualmente potente. 

Sostituisce il nome anagrafico con quello adottato e permette di presentarsi al mondo con la propria identità elettiva, ovvero quella in cui ci sentiamo noi stessi. 

Attorno alla Carriera Alias però non c’è molta chiarezza né facilità di reperire informazioni chiare in merito all’applicazione della stessa. 

carriera alias nelle scuole

Nella Scuola basta fare richiesta seguendo il particolare regolamento scolastico e la questione risulta essere senza troppa segretezza, anche perché molto spesso la person3 inizia dalla Scuola il proprio percorso di presa di coscienza e quindi è di fronte al proprio mondo che il primo cambiamento avviene.  

Nel mondo del lavoro invece la questione se non proprio si complica, quantomeno si irrigidisce lievemente: 

L’alias nasce dall’ art. 7 (Tutela del diritto al nome) del Codice Civile: “La persona, alla quale si contesti il diritto all’uso del proprio nome o che possa risentire pregiudizio dall’uso che altri indebitamente ne faccia, può chiedere giudizialmente la cessazione del fatto lesivo, salvo il risarcimento dei danni.”
L’art. 9 (Tutela dello pseudonimo) recita: “Lo pseudonimo, usato da una persona in modo che abbia acquistato l’importanza del nome, può essere tutelato ai sensi dell’art. 7”. 

Nel mondo del lavoro la Carriera Alias permette di ottenere un’identità provvisoria riconosciuta e fruibile nell’esercizio delle proprie attività e relazioni lavorative almeno fin tanto che il rapporto professionale è in essere. 

Come nel Protocollo scolastico è attivata a protezione della person3 transgender, intersex e gender non conforming e cessa alla rettifica dei documenti d’identità. 

carriera alias significato

Da dove nasce la necessità della  Carriera Alias

Il Protocollo Carriera Alias viene introdotto il 17 maggio 2019 nella Giornata mondiale contro la bifobia, l’omofobia e la transfobia.  

Viene poi applicata nelle Scuole e nelle Università quasi istantaneamente, sebbene non sia regolamentata da nessun Decreto Ministeriale. 

Uno dei tanti esempi e delle tante storie che ruotano attorno alla vicenda del “Protocollo” e della sua applicazione è quella del Liceo Tito Livio di Padova.   

Uno studente transgender aveva presentato la propria candidatura alle elezioni per le rappresentanze studentesche con il nome nel quale si rispecchiava. Il nome di adozione. 

Siamo nel 2020 ed il Preside dell’Istituto blocca la sua candidatura in quanto il nome presentato non corrispondeva a nessun nome presente sui registri scolastici.
A seguito poi del caso la Rete degli Studenti si è fatta portavoce dei diritti degli studenti stessi di poter utilizzare il nome con cui si sentono in sintonia ufficialmente all’interno degli Istituti scolastici,
non solo nel privato. Da qui nasce una delle storie di questo particolare “Protocollo”.
La Rete degli studenti inizia quindi una strenua battaglia al Consiglio d’Istituto sia per i pochi quasi nulli riferimenti Legali in merito sia per tutti i tabù che ancora inchiodano taluni argomenti.

carriera alias definizione

Carriera Alias a scuola ed a lavoro: come, cosa e perchè?

La Carriera Alias è un protocollo stipulato a tutela ufficiale dei diritti  degli individui che non si riconoscono nel proprio sesso biologico e che vogliono presentarsi all’interno della propria realtà con l’identità in cui si rispecchiano.
In pratica: 

La carriera alias è un protocollo che offre la possibilità
di comparire nella burocrazia interna di un ente o di
un’azienda con il nome che corrisponde alla propria
identità di genere anche se diversa da quello anagrafico,
senza che questo incida sui riferimenti legali. La
modica ha valore solo nel circuito che adotta il protocollo 

Non solo, ma: 

 “La carriera alias è uno strumento per la tutela delle
giovani persone transgender, soprattutto in Italia dove
la legge che regola il cambio di identità all’anagrafe è
obsoleta”
 

Ne risulta che non è una procedura che tutela legalmente al di fuori dell’ambiente scolastico e lavorativo, ma serve comunque ad assicurare, almeno quella è la speranza, un ambiente formativo e professionale un po’ più sereno per la person3 transgender. Sicuramente evitare il “misgendering”, ovvero l’utilizzo del “deadname”, il nome relativo al sesso biologico in cui non ci riconosciamo più, porta meno tensione alla person3 destabilizzata a volte già dal proprio percorso di presa di coscienza. 

Quindi, per quanto concerne la Scuola, il nome scelto dalla person3 comparirà in tutti quei documenti interni alla Scuola o Ateneo di appartenenza in cui si passerà una buona parte di vita importante, ma non avrà effetto, comunque, nel momento in cui questi documenti da interni diventeranno pubblici. Di conseguenza sull’Attestato di esame finale o Laurea comparirà il nome del sesso biologico. A meno che il percorso transgender non sia stato portato a termine.
Ogni Istituto comunque ha la propria modalità di accesso, in quanto non è un protocollo  regolamentato, la cui applicazione è estesa al livello statale. La Carriere Alias è e per il momento rimase un servizio interno alla Scuola stessa o all’Azienda. 

Nell’ambiente di lavoro sostanzialmente l’iter è lo stesso: attivazione gratuita su richiesta da parte di chi ha un regolare contratto di lavoro. Non c’è specifica della tipologia di contratto: se deve essere obbligatoriamente a tempo indeterminato o anche determinato. Ne consegue che la situazione si può prestare ad ambiguità e ad interpretazioni parallele. 

carriera alias università

Questo a causa della mancata trasformazione in legge della Carriera Alias. 

Quindi siamo senza linee guida Ministeriali per la regolazione del suddetto Protocollo sia in ambito scolastico che in ambito professionale.  

Ogni Scuola ha istituito quindi le proprie regole e procedure di attuazione. Comunque non è necessario un percorso di medicalizzazione per l’attivazione all’interno degli Istituti scolastici. 

Le Aziende che acconsentono all’attivazione del Protocollo Alias invece si agganciano a ciò che di variegato è possibile trovare in rete. Qui però l’attivazione può presentare difficoltà in quanto in alcuni casi, soprattutto nell’ambiente professionale Pubblico, viene richiesto il percorso di medicalizzazione. 

Dobbiamo tenere presente che il mondo scolastico e quello del lavoro si intersecano in quanto nelle scuole la richiesta può essere attivata dagli studenti ma ovviamente anche dai professionisti che operano in essa, siano essi docenti che tecnici. 

Quale diritto proteggono le carriere Alias? 

La Carriera Alias è il centro di accese discussioni che portano alla luce motivazioni controverse da entrambe le parti: i pro e i contro.
Da una parte il riconoscimento ufficiale nell’ambito scolastico o lavorativo del proprio Essere reale e non biologico non è effettivamente il passaggio transgender definitivo a cui può ambire la person3. E’ un inquadramento burocratico alternativo e temporaneo che al di fuori dell’ambiente in cui viene istituito cessa di esistere.
Ed anche all’interno dell’ambiente stesso ha valenza fino ad un certo punto in quanto, per esempio a scuola, l’assegnazione del Diploma o Laurea è eseguita con il nome ufficiale della person3, come abbiamo già detto. 

L’aspetto però più importante che può pervadere questo approccio è il fatto che anche in un ambiente fortemente statico e dogmatico come la Scuola Italiana, si inizi a prendere in considerazione, più seriamente, le necessità degli studenti ed in questo caso degli studenti  transgender, intersex, binari ecc.
La cosa che risulta essere ancora più interessante è che la Scuola autonomamente si è mossa per intraprendere questa iniziativa.
Quindi è la Scuola stessa che si pone a protezione della costruzione dell’identità di genere sia a livello individuale che sociale.
Dal punto di vista individuale ufficializzare, almeno in un ambiente fortemente totalizzante come la scuola, la possibilità di esprimere il proprio essere è un traguardo inimmaginabile. Ancora di più in
quanto la person3 transgender quasi sicuramente già vive tale incongruenza di genere in maniera intensa e disorientante. Inoltre il soffocamento protratto del vero se stess3 che non può essere
espresso ed esteriorizzato può comportare disistima, sfiducia, depressione e non ultimo una flessione sul rendimento scolastico.
Dal punto di vista sociale invece il vedersi riconoscere apertamente la possibilità di essere come ci sentiamo può portare all’abbattimento del comportamento discriminante e bullizzante da “branco”. E
questo è uno dei risvolti più importanti di questa azione / reazione. La possibilità di ridimensionare questa ostracizzazione tramite uno dei primari bisogni di noi esseri viventi, ovvero il riconoscimento sociale, è un tesoro inimmaginabile.
La mancanza di riferimenti culturali sociali e politici che portano al riconoscimento della persona, in qualunque modo essa si percepisca, è l’essenza dell’essere o meno accettato e rappresentato all’interno della società in cui viviamo.

Come ottenere la carriera Alias?

“Bella domanda, ce lo stiamo chiedendo tutti!!!”. Ogni tanto esce fuori la me bambina che cita i Cartoni Animati dove affermazioni sferzanti ma efficaci richiamano costantemente l’attenzione dello spettatore facendolo ridere. 

Come abbiamo già detto, il Ministero della Pubblica Istruzione non ha ancora edito nessuna linea guida in merito alla regolamentazione del Protocollo Alias e questo è abbastanza sorprendente visto che le Scuole sono andate molto più avanti in solitaria. Ma forse neanche più di tanto pensando effettivamente all’obsolescenza che ci circonda.
E’ quindi con eleganza che si pone la questione come interna agli Istituti scolastici e si lascia decidere unicamente a loro se attuare la Carriera Alias oppure no, indicando la Scuola come unica detentrice
della possibilità di attuare il benessere degli studenti.
E’ comunque possibile trovare in web modelli di proposte di tali Protocolli da poter attivare nelle Scuole. E le Scuole che hanno attuato tale Protocollo si sono aggrappate ad un regolamento relativo all’aspetto di autonomia sociale scolastica.

Lo stesso vale per le Aziende, le quali, appunto, hanno ancora meno agganci circa la  regolamentazione del Protocollo Alias. 

Carriera alias scolastica VS Carriera Alias professionale: cosa comporta questa scelta di impostazione 

Regolamento Scolastico – Carriera alias

NORMATIVA DI RIFERIMENTO
– Art. 3 della Costituzione Italiana;
– Convenzione Onu sui diritti infanzia e adolescenza
1989 (I 4 principi fondamentali);
– Regolamento UE 2016/679 o GDPR e Codice Privacy
(D.lgs. 196/03);
– Legge n. 59 del 15 marzo ’97 e successivi decreti,
Autonomia Scolastica;
– DPR n. 275/99, Autonomia delle Istituzioni
Scolastiche;
– DPR n. 249/98 e successive modificazioni, Statuto
delle Studentesse e degli Studenti;
– Risoluzione del Parlamento Europeo del 28
settembre 2011 sui diritti umani, l’orientamento
sessuale e l’identità di genere nel quadro delle Nazioni
Unite;
– Legge 107/2015, Art. 1 comma 16;
– Linee Guida per la tutela di tutti i diritti umani da
parte delle persone LGBTIQ++ 

Estratto dall’Atto di Notorietà in PDF (scaricabile dal web) basato sulla Normativa di Riferimento relativo alle Aziende che prendono in carico le richieste Alias 

  • VISTA la Costituzione, in particolare gli articoli 2, 3 e 32, che riconoscono i diritti inviolabili della persona, tra i quali il diritto all’identità personale, inteso come interesse fondamentale della persona a vedere rispettato nei rapporti esterni ciò che è e fa; 

  • VISTA la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, in particolare l’articolo 1, secondo cui la dignità umana è inviolabile e deve essere rispettata e tutelata; 

  • VISTA la Legge 14 aprile 1982, n. 164 recante “Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso”, e successive modificazioni; 

  • VISTE la sentenza della Corte di Cassazione n.15138/2015 e la sentenza della Corte Costituzionale n.221/2015; 

  • VISTO il D.Lgs. 30 Giugno 2003, n. 196 recante “Codice in materia di protezione dei dati personali”, e successive modificazioni; 

  • VISTO il Regolamento dell’Unione Europea (UE) n. 679/2016, “Regolamento generale sulla protezione dei dati”; 

  • PRESO atto che presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri è in itinere la definizione delle Linee guida sul personale in transizione di genere al servizio delle PPAA; 

  • CONSIDERATO che con nota prot.n.19247 del 19.03.2021 è stato interessato sull’argomento il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili 

  • ATTESO che il CUG del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, nell’ottica della valorizzazione delle differenze, della prevenzione e del contrasto a ogni forma di discriminazione, ha trasmesso con nota prot. 19366 del 29.04.2021 una procedura per l’attivazione e la gestione di una identità alias che si condivide; 

  • RAVVISATA la necessità di procedere con la predisposizione e l’emanazione di un Protocollo che disciplini l’attivazione e la gestione di una identità alias per i dipendenti e le dipendenti che ne facciano richiesta.

Ci sono quindi dei regolamenti a cui riferirsi, da cui prendere spunto per l’applicazione della Carriera Alias, ma il punto è che non esiste né una linea guida relativa all’applicazione dei regolamenti né tantomeno una legislatura che fornisce indicazioni precise in merito a come, cosa, quando e quanto.

Questa flessibilità può essere effettivamente positiva e facilitante, ma lascia la decisione completamente nelle mani di chi gestisce Scuole e Aziende, senza la possibilità di ricorrere se si subisce un rifiuto di attivazione.

La Carriera Alias è un diritto che tutela l’identità di genere di studentesse e studenti, dipendenti e professionisti collaboratori, indipendentemente dal loro percorso di transizione.
È importante precisare che l’attivazione della Carriera Alias non è subordinata all’avvio di un percorso di cambiamento di genere medico o chirurgico e che è uno strumento fondamentale per la
tutela dei diritti LGBTQ++ e per la creazione di un ambiente scolastico e professionale più inclusivo e rispettoso della diversità.

Il  cammino da intraprendere per questo percorso richiede pochi e semplici requisiti che però devono partire dallo studente o dal lavoratore stesso:

  • Autodeterminazione: La richiesta deve provenire dallo studente o dalla studentessa in autonomia, senza la necessità di autorizzazioni esterne. Il primo passo per attivare la Carriera Alias è quello di prendere contatti con l’istituto scolastico. In genere, è necessario compilare un modulo di richiesta e allegare eventualmente la documentazione richiesta.
  • Frequenza scolastica: La Carriera Alias può essere richiesta da studentesse e studenti iscritti a qualsiasi istituto scolastico. È consigliabile consultare il regolamento scolastico o contattare direttamente l’istituto per informazioni dettagliate.
  • Documentazione: La presentazione di documenti medici o psicologici non è obbligatoria. In alcuni casi, potrebbe essere richiesta una semplice dichiarazione scritta da parte dello
    studente o della studentessa che attesta la propria identità di genere.

E’ importante poi ricordare che lo studente o la studentessa ha il diritto di essere accompagnat3 da un referente adulto di fiducia durante il processo di attivazione della Carriera Alias.

Circa la person3 che affronta tale Protocollo nel mondo del lavoro non c’è nessuna referenza in merito. Forse trattandosi di adulti si ritiene che non necessitino di alcuna assistenza.

Carriera Alias nelle Scuole, negli Atenei e nel Lavoro: Conclusioni

Quindi in tutta questa mancanza di regolamentazione chi ne fa più le spese sono appunto le person3 che non stanno affrontando nessuna transizione ma che per esempio non si sentono nel proprio corpo ma non al punto di cambiarlo. Person3 a cui basta cambiare alcuni aspetti di se stessi senza arrivare al cambiamento di genere. Sono voci nella voce. Voci magari ancora meno sentite e quasi per nulla ascoltate. Ragazzi e Ragazze che provano figurativamente ad essere in altro “Essere” perché si riconoscono person3 “Vari3” e non “Univoch3”.

In Natura la NORMALITA’ è la VARIETA’.

La Carriera Alias dovrebbe essere un percorso per tutte le person3 che sentono la basilare ed intima necessità di rapportarsi con il mondo in forma propria e non nella forma che ci hanno conferito alla nascita. Un percorso che parte dall’educazione della prima infanzia dove si insegna ai figli che “l’arcobaleno” sta in cielo e che sulla terra tutte le person3 e le famigli3 nelle loro varietà sono naturali.

Senza esagerare, se l’inclusività partisse dalla famiglia sicuramente ci sarebbero meno problemi ad affrontare la varietà che la vita ci riserva e sicuramente lo spauracchio o tabù genitoriale  si ridimensionerebbe.

 

 

 

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