Negli anni la parola “violenza” è stata utilizzata sempre troppo spesso in maniera inappropriata. Si parla molto di violenza sugli animali, si parla di antisemitismo e di razzismo di genere. La lista è lunga, ma la cosa che accomuna tutte queste tematiche è che qualcuno o qualcosa viene maltrattato, deriso, messo da parte. Oggi vogliamo concentrarci sulle donne. Vi racconto la storia di un centro antiviolenza che si trova nella Nievole (Pistoia-Toscana). Un centro in cui le donne che subiscono soprusi e discriminazioni vengono aiutate a trovare la strada per rinascere come esseri umani.
Cos’è un centro antiviolenza?
Un centro antiviolenza è una struttura in cui donne discriminate, maltrattate e annientate vengono accolte per nascondersi dal proprio “violentatore” e sfuggire alle minacce del carceriere.
Per natura diversa dall’uomo, la donna è da sempre stata un essere umano considerato inferiore. Per genetica l’uomo è più forte, meno fragile, per alcuni più importante. La donna è uno strumento: mette al mondo i figli, si occupa della casa, deve servire l’uomo (il suo uomo) senza pensare a sè stessa.
Purtroppo questo pensiero che ho espresso non proviene dal Medioevo. Purtroppo ancora oggi, in un mondo che si dice contemporaneo e civilizzato, la donna subisce ancora la mano del maschio che si considera Alpha e che è invece è soltanto Minus.
Ad aiutare le donne che subiscono violenza sotto ogni punto di vista, sia fisica che psicologica, ci sono questi centri in cui trovano protezione, asilo e amore. Sono strutture dedicate al recupero dell’umanità perduta.
365 giorni al femminile: la testimonianza di Giovanna
Oggi vi racconto la vita di un centro antiviolenza con le parole di Giovanna, presidente dell’associazione di promozione sociale 365 giorni al femminile.
Giovanna è una combattente. Potremmo definirla “un’esperta di storie di violenza”. Una donna che ha vissuto tante storie di tante altre donne e che oggi può vantare con orgoglio di essere a capo di progetti che mettono la figura femminile al centro, sensibilizzando l’opinione pubblica e le istituzioni relativamente a questa problematica.
Fino a pochi anni fa la violenza di genere era quasi accettata nel nostro Paese e poche erano le leggi che tutelavano le donne maltrattate, tanto che la maggior parte di loro evitava di denunciare i propri aggressori proprio per paura di non essere ascoltata.
A volte è ancora così. Per questo noi di 365 giorni al femminile spingiamo a contattare il nostro centro antiviolenza dove gratuitamente offriamo asilo a tutte le donne che hanno subito o stanno subendo violenza, non solo fisica, ma anche psicologica.
Contro la violenza… dal 2005
Siamo nate ufficialmente nel 2005. Ci siamo sin da subito attivate per creare iniziative che spingessero le donne a fidarsi del nostro centro antiviolenza, una realtà che fino a quel momento su Pistoia (la nostra piccola città) non esisteva ed era invece necessario.
Ed ecco che queste iniziative si stanno ampliando. Infatti, una delle cose che rendono il centro antiviolenza della Nievole unico sono i laboratori per la ricostruzione del sé e la rivalutazione della vita e dell’ambiente che circonda nel quotidiano chi ha subito maltrattamenti.
Molte delle donne che abbiamo aiutato sino ad oggi spesso vengono da noi e hanno paura. Non solo di “lui”, del loro “mostro” personale che le ha messe in un angolo, annullate, umiliate e picchiate. Hanno paura di non poter ricominciare. Si sentono perse, sentono di non poter ripartire da zero. Noi le supportiamo nell’accettazione del loro problema, le proteggiamo e nascondiamo fino a ricondurle ad una vita nuova, fatta di libertà.
I nuovi laboratori del centro antiviolenza di 365 giorni al femminile
In questo periodo stiamo attivando dei nuovi laboratori. L’obiettivo è ampliare il percorso di sostegno che punta ad lasciar elaborare la propria storia.
Per le donne che frequentano il centro antiviolenza il più grande limite è rientrare a far parte della società in autonomia. Ecco perché 365 giorni al femminile ha voluto creare delle occasioni di incontro, scambio e confronto.
Durante i laboratori vengono svolte delle attività specifiche con esperti del settore. Quello che ci proponiamo è creare una rete di sostegno tra noi e le donne che chiedono aiuto, ma anche una loro rete interna che possa aiutarle a trovare conforto.
Ascoltando la storia d’altri si rivaluta la nostra posizione nella nostra storia. Si acquisisce consapevolezza e si impara con coraggio a modificare la propria vita, a renderla migliore. Avere delle alleate contro l’isolamento aiuta queste donne a sentirsi di nuovo accettate dal mondo, che credevano un posto terribile in cui vivere.
Foto di Isabella Quintana da Pixabay
Foto di Stefan Keller da Pixabay
Foto di Stefan Keller da Pixabay