Tempo fa vi avevamo parlato della dolcezza del pennello dell’artista canadese Steve Walker. Oggi, invece, vi faremo fare la conoscenza del talentuoso pittore serbo Nebojsa Zdravković, famoso per il nudo maschile.
Nato a Belgrado nel 1959, Nebojsa Zdravković ha studiato pittura nelle migliori scuole d’arte ed è membro dell’Associazione degli Artisti di Serbia (ULUS). Le sue opere sono state esposte in prestigiose mostre a Londra, Parigi, Belgrado, Atene e Cipro e hanno vinto numerosi premi in patria e all’estero. La formazione artistica di Zdravković si inserisce tuttavia nel contesto della Serbia socialista (1945-1990), dove l’omosessualità è stata reato fino al crollo della Jugoslavia (1994).
Una voce fuori dal coro: il nudo maschile come espressione di individualità
Negli anni del socialismo, l’arte serba sposava i principi del realismo socialista. Il realismo socialista affidava all’arte il compito di esaltare la dimensione collettiva della vita, respingendo qualsiasi forma di individualismo. In tale contesto, sebbene i nudi dall’estetica omoerotica risalgano agli anni del Duemila, l’arte di Nebojsa Zdravković è stata influenzata dal fermento culturale degli anni Settanta.
I soggetti principali delle tele di Zdravković sono nudi integrali di giovani uomini dal fisico statuario, colti in momenti di intimità, solitudine o compagnia. Nella tecnica dell’artista serbo è rintracciabile l’influenza dello studio impressionista della luce: i modelli sono stati ritratti dal vero con l’intento d’immortalare il modo in cui i loro corpi venivano colpiti dalla luce, la quale penetra nella scena in spessi tocchi di bianco. Il corpo dei soggetti, privo di contorni definiti, emerge infatti dallo sfondo grazie a pennellate di colore pieno che danno consistenza ai volumi. L’effetto finale non è di staticità, bensì di riverbero luminoso.
Le opere di Zdravković potrebbero dividersi in scene di vita gioiosa, caratterizzate da colori caldi e ambientazioni lussureggianti, e scene di vita solitaria, dove prevalgono invece toni freddi, i cui contrasti rievocano le luci delle lampade al neon e una drammaticità dal gusto cinematografico. I colori sono accesi, ipersaturi, e i loro accostamenti creano forti contrasti cromatici.
L’estetica omoerotica del nudo maschile
Per via dell’estetica omoerotica dei suoi dipinti, possiamo considerare Nebojsa Zdravković un esponente dell’arte gay. Considerata inferiore rispetto a quella femminile, la nudità maschile viene qui elevata a oggetto di osservazione estetica. I bellissimi uomini nelle tele di Zdravković rappresentano così un tentativo di sdoganare la nudità maschile nella pittura. Esaltati ora nella possanza di un David di Michelangelo, ora nella mollezza di una Venere di Giorgione, gli uomini di Zdravković catturano lo sguardo di chi li guarda. I loro corpi si prestano così non solo all’ammirazione estetica dell’opera d’arte, ma anche a un’esplorazione intima, sensuale. La sensualità di questi uomini non è infatti procace, bensì delicata, a volte innocente, pronta a lasciarsi esplorare da chi vuole conoscerla.
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