Da sempre l’insegnante di sostegno nel contesto scolastico italiano è sminuito o svalutato. Nonostante ciò è un docente specializzato talvolta anche più dei suoi colleghi. Spesso etichettato solo come assistente del proprio alunno. Prima di parlare dell’importanza del docente di sostegno nelle scuole italiane bisogna parlare di sostegno didattico.
Docente di sostegno: sostegno didattico
l sostegno didattico è una forma di “aiuto” che viene fornita a studenti con difficoltà di apprendimento o con Bisogni Educativi Speciali. Può essere fatto da insegnanti, assistenti educativi, specialisti dell’apprendimento o altri professionisti dell’educazione. Ci sono diversi tipi di sostegno didattico. Tra di esse ci sono l’aiuto individuale, le lezioni di gruppo, l’insegnamento di abilità specifiche e l’utilizzo di tecnologie educative. Lo scopo è quello di far comprendere meglio agli alunni i concetti e a sviluppare le loro capacità di apprendimento.
BES: Bisogni Educativi Speciali
Il sostegno didattico è una strategia educativa che mette gli studenti al centro dell’apprendimento. Non cerca di sviluppare solo le loro competenze culturali, ma anche quelle umane. Ovviamente si tiene conto delle loro difficoltà e del loro potenziale. I BES sono i Bisogni Educativi Speciali riconosciuti formalmente dal Ministero della Pubblica istruzione nel 2012. Si possono distinguere in tre tre macro-aree.
1.Disturbi evolutivi.
Fanno parte di questa categoria i DSA. DSA sta per Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Come la disgrafia, la dislessia, la discalculia e la disortografia, l’ADHD e i vari deficit di attenzione o di iperattività. La famiglia rende noto la diagnosi alla scuola. La scuola predispone un PDP. PDP sta per Piano Didattico Personalizzato e non prevede un’insegnante di sostegno.
2.Disabilità cognitive e disabilità motorie.
In questo caso le disabilità vengono certificate dal Servizio Sanitario Nazionale. Il certificato con la diagnosi viene inviato alla scuola che elabora un PEI. PEI sta per Piano Educativo Individualizzato e questo prevede la nomina di un insegnante di sostegno.
3.Disturbi connessi a fattori economici, sociali, culturali e linguistici.
Rientrano in tale categoria tutte quelle problematiche causate dall’appartenenza a famiglie disagiate, con problemi economici gravi, giovani immigrati che non conoscono ancora bene la lingua o che non riescono a integrarsi. Inoltre possono essere anche alunni con difficoltà relazionali o comportamentali che richiedono maggiore attenzione da parte dei docenti. Qui non viene assegnato l’insegnante di sostegno ma la scuola fornisce un Piano Didattico Personalizzato.
L’importanza del docente di sostegno: cosa fa?
Il docente di sostegno è una figura specializzata assegnata alla classe dove c’è un alunno con disabilità cognitive e disabilità motorie. Ha il compito di favorire l’inclusione dell’alunno con disabilità.
1.Conoscenza dell’alunno/a disabile.
Attraverso un colloquio con i genitori e la visione dei certificati.
2.Elaborazione del PEI
Il docente di sostegno assieme ai docenti della classe, dei genitori e degli esperti procede all’elaborazione del (PEI) Piano Educativo Individualizzato.
3.Programmazione differenziata
Se l’alunno disabile non è in grado di raggiungere gli obiettivi previsti dalle indicazioni nazionali, il docente di sostegno può predisporre una programmazione differenziata. Con lo scopo di promuovere il raggiungimento di obiettivi adeguati.
Come si diventa insegnanti di sostegno
Nel sostegno didattico c’è la necessità di figure professionali competenti. Gli aspiranti devono aderire al TFA. TFA sta per Tirocinio Formativo Attivo e si tratta di un’abilitazione universitaria a numero chiuso. Ciò implica che i candidati devono prima superare una fase selettiva fatta di titoli ed esami. Una volta superata la prova selettiva gli aspiranti docenti di sostegno potranno partecipare all’anno formativo. Lo stesso si struttura in 8 mesi in cui devono essere raggiunti 60 crediti formativi universitari (CFU).
Docente di sostegno: TFA
Per quanto riguarda la scuola della scuola dell’infanzia e primaria per aderire al TFA sostegno bisogna avere o l’abilitazione all’insegnamento in scienze della formazione primaria o il diploma magistrale conseguito prima dell’anno scolastico 2001/2002. Invece per la scuola secondaria di I e II grado bisogna avere o un’abilitazione su una specifica classe di concorso o la laurea magistrale o la laurea magistrale a ciclo unico.
L’importanza del docente di sostegno nelle scuole italiane
Il docente di sostegno deve valutare sia gli aspetti positivi sia negativi dell’alunno. Inoltre costantemente deve osservare e verificare il suo processo di crescita personale. Così da predisporre una programmazione individualizzata o personalizzata in base alla tipologia di disabilità. Il compito principale e più importante del docente di sostegno è quello di promuovere il processo di socializzazione e d’inclusività.
L’importanza del docente di sostegno nelle scuole italiane: conclusioni
Bisogna dire che la presenza in classe di un ragazzo disabile può diventare un’occasione di crescita sia per l’alunno disabile, sia per la classe e sia per gli insegnanti. Il docente di sostegno non deve essere solo un lavoro ma anche una missione di vita. Per essere un docente di sostegno non è necessario solo aver frequentato dei corsi specifici di formazione. Soprattutto essere predisposti all’aiuto e all’ascolto verso gli alunni. Inoltre bisogna avere una buona dose di empatia, amore e generosità.
articolo di Giovambattista Rescigno