Etero-flessibile: significato di questa parola, che non c’entra con curiosi e velati
Etero-flessibile: qual è il suo significato: essere curiosi? Essere tendenti col pensiero e non dichiarati, ovvero velati? Avere qualche volta un “casquè” verso la parte omo di se stessi? Toccare con un dito invece che con mano, praticamente? Accettare che possiamo avere attrazione anche per il nostro stesso genere? Metterci un pensiero, avvicinarsi, considerare la possibilità.
Definiamoci…?
D’altra parte ci attraggono le persone con cui abbiamo un’intesa sia dal punto di vista emotivo che dal punto di vista interiore, mentale, spirituale. Insomma una sintonia ad angolo molto ottuso.
L’Etero-flessibile, si cita, è chi ha almeno un’esperienza omosessuale, anche di una notte in coscienza o semi-coscienza…voluta o capitata, che potrebbe essere lo stesso in quanto spesso quello che “capita” accade in maniera labirintica e trasversale. Quindi chi vi scivola, si ritrova o vuole ritrovarsi a vedere, provare e toccare per capire o solo per piacere o solo perché è capitato e si è lasciato andare, ché forse è l’unico modo per aprire la mente senza blocchi. Praticamente il 95% della popolazione.
A volte può sorgere il dubbio che l’input sia partito inconsciamente da noi stessi e che il coinvolgimento non sia più coinvolgimento ma attivazione.
E come quasi a volerne fare una giustificazione si aggiunge che “il fenomeno non riguarda solo le donne ma anche gli uomini”. In che senso? … qui ci sarebbe un mondo di considerazioni da approfondire. Ma la principale è che gli uomini devono essere giustificati nella loro Etero-flessibilità mentre le donne no. Mai par-condicio però!!!
La flessibilità non è un orientamento perché si parla di inclinazione più o meno intensamente emotiva. E’ una propensione occasionale ma anche unica di attrazione verso persone del proprio genere. A volte è come una concessione momentanea, un’inclinazione estemporanea.
Test o non Test?
Stamattina, spinta da tutto questo parlarne, ho fatto il test di Kinsey per vedere cosa ne veniva fuori, perché, mi sono detta, nessuno è davvero esclusivamente eterosessuale, è impossibile visto che, come ci insegna il buon vecchio Leonardo Da Vinci, tutti dentro abbiamo entrambe le parti: femminile e maschile. Sicuramente sono un po’ flessibile anch’io che mi diagnostico etero nell’orientamento. E tenendo conto che molti pesci hanno la possibilità di cambiare sesso alla bisogna e noi bene o male discendiamo dai pesci, beh, direi che la base c’è.
Alla prima mandata di domande e risposte m’è saltato fuori che sono completamente omosessuale con vaghe tendenze eterosessuali.
Ok, mi sono detta, mi pareva di essere completamente etero ma fa nulla, andrò in terapia per tirare fuori quello che ho soffocato negli anni. Ci sta, vista l’infanzia che ho avuto!
Chiamo il mio compagno per fargli vedere il mio risultato e si mette a ridere dicendo “Ok dai, tanto dici sempre di non apprezzare gli uomini…”
Gli propongo il test ed accetta immediatamente. Nel frattempo gli dico che se viene fuori Omosessuale anche a lui allora vuol dire che non abbiamo capito nulla di noi stessi…
Il suo test viene con risultato 0, ovvero eterosessuale.
Lui mi dice che forse avevo invertito alcune risposte leggendo male la domanda, visto che nel leggere a lui, le domande, le avevo lette al contrario… maledetta la mia dislessia.
Rifaccio il test e viene etero. Effettivamente, siccome nella mia mente le risposte erano dello stesso significato della prima volta, probabilmente avevo letto male le domande.
Il test risulta essere un po’ scontato, penso, con domande unidirezionali, poco elastiche e volte a risposte preimpostate dalla nostra dinamica mentale. Mi sembra che la risposta finale sia stata dettata dalle risposte che ho dato: che colore ti piace, giallo o marrone? Giallo, allora sei una persona solare… Le mie risposte sono state quelle che io sono convinta di sentire. Ma ovviamente il test ha più valenza storico-sentimentale che altro.
Ma cosa vuol dire essere completamente eterosessuale, omosessuali o flessibile ?: avere rapporti di attrazione solo ed esclusivamente con persone del sesso opposto o del proprio? Vuol dire che mai nella vita ti viene in mente di implementare i tuoi pensieri e fantasie con persone del proprio sesso? è una scelta oppure una spinta istintiva? Ma la spinta istintiva può anche essere inficiata da ciò che si è occultato.
Allora si ricorre hai sogni. Chi sogni, uomini o donne? Personalmente uomini, ma raramente faccio sogni di così alta sfera di coinvolgimento emotivo e se li faccio li faccio con soggetto in solitaria, ovvero con me stessa e basta.
Questo comunque e sempre non vuol dire nulla. Il primo scalino dell’apertura verso noi stessi è sicuramente la curiosità. I bambini sono curiosi di vedere e sapere se quello che sentono corrisponde al vero, ma quando sono curiosi gli adulti si inizia immantinente a castrare questa propensione ed a declassare la curiosità come voyerismo perché interessato.
Ovviamente ci interessa e ci deve interessare tutto ciò che fa parte della nostra vita, che siano certezze o dubbi. Probabilmente se la curiosità non fosse così malpensata potremmo riuscire ad accogliere ed affrontare dubbi o perplessità di ogni genere e la naturale conseguenza sarebbe la propria serenità emotiva.
Essere o non essere…?!
Tutti questi equilibrismi e sillogismi teorici per potersi definire davanti agli altri usando sempre catalogazioni e incasellamenti.
E mi torna in mente un libro letto in gioventù di cui sfortunatamente non ricordo né titolo né autore ma dove viene descritta un’esperienza di Etero-flessibilità al femminile occorsa dalla necessità del momento della storia narrata. Un rapporto di sudditanza che si evolve e amplifica in rapporto di sorellanza Etero-flessibile fisica.
Un’autrice invece mi torna prepotentemente in mente che ha affrontato ed approfondito questo argomento in tempi molto più che acerbi. Marion Zimmer Bradley: a discapito della sua storia familiare nei suoi romanzi si parla dichiaratamente di Etero-flessibilità maschile e femminile. Anche di omosessualità, ma questa tematica passa in secondo piano in quanto la Zimmer Bradley dedica un ampio respiro ai rapporti tra uomini e uomini e tra donne e donne in una chiave di lettura Etero-flessibile, ovvero in cui si lascia spazio all’attrazione sincera che può nascere da un’amicizia profonda tra generi uguali, uomini e donne, indistintamente e naturalmente: anche gli uomini godono delle stesse possibilità di espressione negli scritti della scrittrice.
La Zimmer Bradley arriva a postulare addirittura una condizione di Etero-flessibilità / bisessualità pienamente accettata e gestita dai suoi personaggi in modo che le coppie si possano unire per formare famiglie parallele alle “amicizie” flessibili.
Un’altra autrice Statunitense che scriveva tranquillamente di Etero-flessibilità era Marilyn French, scrittrice e giornalista degli anni 60-70 del 1900. La sua esperienze era però tutta al femminile: sia che scrivesse di omosessualità, Etero-flessibilità o affini. E tristemente penso che forse non è mai stata censurata perché il suo mondo era completamente al femminile.
Comunque alla fine del test mi si offre una chiara spiegazione che cita:
E ricorda: la tua sessualità è solo tua. Puoi scegliere di mantenerlo segreto, di esprimerlo con orgoglio o addirittura di osservarlo mentre cambia nel tempo. Finché tratti gli altri con rispetto nel processo, non dovresti mai vergognarti di dove ti trovi nello spettro!
Questo è auspicabile, perché non impone schemi che devo obbligatoriamente essere rispettati, conservati o addirittura subiti.
“Io sono Io” e se sono etero, omo, trans, flex, sono Io che lo devo gestire, ovviamente se si tratta di un cambiamento. Perché ancora troppo spesso veniamo da condizioni di auto-visione castrante impostata e purtroppo ancora le persone che NON devono affrontare situazioni di cambiamento a proposito del loro orientamento non sono in numero apprezzabile.
Però personalmente, con tutta la mia eterosessualità di genere, dentro di me mi sento maschio e mi vedo come un maschio, nelle movenze, nei pensieri. Io mi percepisco in forma maschile e non a stagioni alterne, ma sempre. E la cosa sinceramente non mi ha mai dato fastidio. Penso di recitare la parte più femminile quando sono a lavoro, ma neanche tanto perché comunque resto fedele a me stessa.
Nella maggior parte del mondo animale i maschi non si riconoscono dalle femmine ed anzi, spesso è la femmina ad essere più maschile del maschio, secondo i canoni di considerazione umana di femminilità. Spesso il maschio nel mondo animale è il più femminile del genere, colorato, danzante e sensuale. La femmina fa la donna per eccellenza: valuta e sceglie in piena autonomia con chi deve generare.
Ed in alcune società in natura le femmine scelgono con chi generare e poi portano avanti le cure parentali in gruppo con altre femmine. I maschi stanno alla larga.
A conti fatti quindi l’Etero-flessibilità può essere un primo scalino, una propensione, un modo di sentire o di vivere rapporti sia psichici che fisici con persone del proprio genere, o amicizia ma anche un momentaneo interesse o una disposizione dovuta ad un vissuto particolare.
Non sono da sottovalutare le tante persone che scelgono di avere una relazione sentimentale con altre persone del proprio genere perché effettivamente è la relazione umana più soddisfacente che possa per loro esistere. Ma questo mondo ancora non è mai stato citato…