Cosa vuol dire Xenogender?
Il termine Xenogender è stato coniato nel 2014 da un profilo web in risposta ad una domanda inoltrata da un blog.
Il termine deriva dal greco “Ksènos”, ovvero straniero, estraneo, alieno e da “Gender” ovvero genere, inteso come appartenenza ad un particolare sesso o ad un altro.
Xenogender rientra nella categoria dei “termine ombrello” perché racchiude tutti i generi insoliti e non-binary e si utilizza per chi non riesce ad identificarsi in uno dei genere specifici stabiliti, sia esso anche non-binary.
Quindi una concezione del proprio essere che va oltre l’umana comprensione e al di là del prestabilito, ricollegandosi ad una percezione di sé più olistica, proiettata verso altri modi di categorizzazione di genere.
Xenogender è oltre la comprensione e la definizione delle categorie di genere.
Agender e Xenogender: cosa cambia?
In questa categoria ad “ombrello” rientra anche il termine Agender, oltre che Xenogendere, ovvero il non riconoscersi in nessuna delle categorie prestabilite binary o non-binary, ritenute quindi aliene, estranee.
In realtà la categoria ad “ombrello” del non-binary racchiude appunto tutto ciò che riguarda il non-binary, ma nella fattispecie questo particolare “ombrello” racchiude una definizione alternativa di categorizzazione parallela.
Se Xenogender è il termine utilizzato per un Gender alternativo all’interno dello spettro della dicotomia, Agender include il significato dell’impossibilità a stabilire una correlazione tra il proprio sentirsi e qualsiasi cosa graviti attorno a noi.
Agender quindi è l’impossibilità di relazionarsi o interpretarsi secondo umani canoni impostati e concettualizzati.
Xenogender: approfondiamo
L’ombrello dello Xenogender comprende quindi il rapporto della propria percezione esteso a ciò che ci circonda.
Di conseguenza un individu& che non riesce ad identificarsi concettualmente in una figur& prestabilita, sia essa Donna, Uomo, Queer, Intersessuale, Bisessuale, Trans, Questioning, Gay o Lesbic& o qualsiasi altra definizione possa intercorrere nel nostro arcobaleno, cercherà similitudini o metafore per descrivere le proprie sensazioni interrelazionate ad una procedura, comunque, assoggettata ad una concettualizzazione.
Agender: approfondiamo
Un individu& Agender invece non trova identificazione neanche nelle similitudini o metafore che possono descrivere il propri& stato cosciente.
Agender quindi significa sconosciuto, indefinibile, uno stato che non riesce a relazionarsi con nessuna umana descrizione o concetto.
Agender è anche utilizzato da chi non riesce ad identificare la propria esperienza con nessuna esemplificata e che di conseguenza non trova altri termini per descriverla.
Possiamo definirlo un passe-partout sociale per avere un punto di partenza nella propria concettualizzazione.
Agender e Xenogender: tra concetti e sensazioni, conclusioni
Tra Xenogender ed Agender i vissuti sono ancora molteplici e possono portare a confusione se percepite genericamente.
Sicuramente è doveroso e rispettoso assumere il giusto contesto espressivo quando ci raffrontiamo con la questione.
Chi è Xenogender propenderà per percepire se stesso sempre e comunque in relazione a qualcosa che lo circonda, l’Agender percepirà di sè sensazioni che non riescono a ricondurlo a nulla di tangibile ma che probabilmente è disgiunto da qualsiasi disforia. Chi si percepisce Asessuale non riesce ad identificarsi specificatamente in nessun genere, mentre il Gendervoid percepisce un vuoto di concezione attorno a sè, come un’assenza di sentire.
Sicuramente nella cacofonia delle sensazioni provocate dalla perdita di una direzione, perchè purtroppo le nostre educazioni sono incessantemente “direttive”, trovare una proprietà di linguaggio e concettualizzazione potrebbe risultare essere confortante.
Un’unica cosa è una certezza: le sensazioni sul proprio essere, sul proprio IO nascono dentro di noi e da dentro di noi sviluppano e cercano la via della libertà.
CIAO!
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