Violenza domestica: come riconoscerla e cosa fare

La violenza domestica sta aumentando e i dati parlano chiaro, ad esempio il reato di stalking ha avuto un incremento maggiore di chiamate al 1522 rispetto all’anno precedente.

La violenza domestica è cresciuta del 39,8% nel primo trimestre e il 42,9% nel secondo trimestre (fonte Doppia Difesa).

Come puoi fare quando sei vittima di violenza domestica? 

Lo vediamo insieme in questo articolo, così avrai un’idea chiara sull’argomento.

violenza domestica

Quando si tratta di violenza domestica?

Parliamo di violenza domestica quando dentro un ambiente di lavoro o domestico ci sono abusi sia fisici che psicologici o sessuali da parte di ex partner o attuali o da parte di familiari.

Come detto nell’introduzione dell’articolo purtroppo la violenza è un’emergenza globale che riguarda tutti nessuno escluso. 

Divulgare questo tema molto delicato è un dovere in quanto bisogna creare consapevolezza e diffondere il più possibile questo messaggio per aumentare l’importanza e per ridurre il numero delle vittime che ogni anno crescono sempre più.

 

Quali sono i reati di violenza domestica?

Rientra nell’articolo 572 del codice penale: Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da tre a sette anni”.

Ci sono diverse tipologie di violenza domestica:

  • Psicologica o emotiva
  • Sessuale
  • Economica
  • Fisica
  • Digitale

Il primo punto cioè la violenza psicologica mina l’autostima della vittima coinvolta, sono presenti comportamenti di controllo, insulti e isolamento.

Causando danni anche a lungo termine alla vittima che subisce queste violenze.

Il secondo punto è la violenza sessuale: riguarda il forzare una persona nel compiere atti sessuali e pratiche contro la sua volontà, quali stupro, molestie sessuali e qualsiasi altro forma di abuso che accade nelle mura domestiche.

Il terzo punto è la violenza economica: limita l’indipendenza economica della vittima controllando le entrate finanziarie, riguarda anche il divieto di lavorare.

Il quarto punto è la violenza fisica: spinte, schiaffi, calci e l’uso di oggetti.

Il quinto punto è la violenza digitale: minacce, intimidazioni attraverso strumenti digitali, è presente un controllo costante anche usando applicazioni per monitorare social, messaggi e chiamate.

Il sesto punto sfruttamento di  minore: Quando i genitori obbligano i figli a lavorare. non tenendo conto del loro benessere, istruzione, diritti. 

Violenza domestica come riconoscerla e cosa fare

Quando si può denunciare per violenza domestica?

Denunciare non è sempre facile, anche perché si teme nella maggior parte dei casi la reazione di chi compie maltrattamenti, nei confronti della vittima, non è obbligatorio per legge denunciare gli atti di violenza ma è necessario.

Molto spesso tutto inizia con piccoli episodi, fino ad arrivare a eventi più gravi, ed è lì che la situazione si aggrava ulteriormente, per questo che molte donne decidono di denunciare in extremis, pensando di poter salvare il rapporto di coppia.

Esistono dei tempi indicati per ogni reato di violenza domestica ma per reati molto gravi anche dopo trent’anni può essere perseguito per legge, ovviamente chi analizza il processo prenderà in considerazione tutti gli elementi a disposizione.

Non sarà il tempo a far cadere le accuse o decidere di non proseguire nel processo.

Anche perché ci sono diversi motivi per cui una persona decida di non sporgere denuncia; proteggere i figli, aspettare che la situazione cambi, non avere un posto dove andare.

Importante rivolgersi ad un penalista esperto per ricevere tutta l’assistenza necessaria per avere giustizia contro gli abusi subiti.

 

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